mercoledì 30 ottobre 2013

Il contesto della psicologia (breve excursus)

La psicologia nasce ufficialmente come disciplina sperimentale nel 1860 con la pubblicazione degli Elemente der Psychophysik ad opera di Gustav Theodor Fechner. Un programma decisamente molto ambizioso con il quale, assieme a Weber, cercava il disvelamento di leggi matematiche che spiegassero i rapporti tra le grandezze del mondo fisico e la loro riproduzione mentale. Assimilando così la psicologia alla fisica nel concetto riduttivo che l'uomo è un sistema fisico, pertanto trattabile come fisica o chimica applicata. Secondo questo modello esistono relazioni oggettive e quantificabili tra stimoli fisici e sensazioni psichiche che devono essere scoperte attraverso il linguaggio della matematica, paradigma della scienza per antonomasia. 
Se vogliamo appunto rimanere nell'ambito della scienza, come in effetti è corretto collocare la psicologia, dobbiamo quindi con ogni evidenza sforzarci di considerare i problemi che essa prende in esame come questioni oggettivabili. E in effetti è così che è nata, come ricerca scientifica disinteressata, mossa dal profondo interesse personale del ricercatore verso la conoscenza del funzionamento della mente dell'uomo. La psicologia scientifica nasce quindi per distacco da una tradizionale e antica riflessione presente all'interno della filosofia speculativa.
Deduciamo in questo modo che la psicologia non ha come unico obiettivo la risoluzione dei conflitti che perturbano le funzioni psichiche dell'uomo, piuttosto questa è accompagnata e sostenuta da una ricerca scientifica "pura" che attraverso criteri di sperimentazione e quantificazione trova talvolta una razionale e fruttuosa applicazione nella pratica.
E' possibile allora riassumere schematicamente il discorso della psicologia come costituito, al pari di ciò che avviene in tutte le altre discipline scientifiche, da due percorsi concettuali affiancati e comunicanti: finalità teoriche e finalità operative.
Le finalità teoriche sono perseguite da corpus di studi diversificati, che sono:
-la psicologia generale
-la psicofisica
-la psicologia animale
-la psicologia dell'età evolutiva
-la psicologia sociale
-la psicolinguistica
-la psicopatologia
-la psicologia dinamica
Le finalità operative comprendono tutti gli ambiti operativi all'interno dei quali le teorie psicologiche vengono impiegate:
-la psicologia clinica
-la psicologia del lavoro
-la psicologia dell'educazione
-la psicologia forense
-la psicologia dell'arte
-la psicologia etnica
-la psicologia della massa
-la psicologia politica
-la psicologia militare
-la psicologia dello sport
-la psicologia ambientale
Dopo aver fornito un inquadramento molto generale della disciplina è necessario ritornare sull'argomento dal quale eravamo partiti, cioè la scientificità dei costrutti, per riprendere e specificare una condizione che molti psicologi ritengono importante sottolineare. Ciò che infastidisce infatti coloro che praticano professionalmente la psicologia, mi riferisco evidentemente agli psicologi, è il dubbio che le obiezioni mosse a loro carico dagli scettici abbiano qualche fondamento. La difficoltà principale dello psicologo è infatti quella di riuscire ad esprimere leggi che abbiano una validità e un potere predittivo generale.    
Dobbiamo allora cercare di far comprendere all'uomo che non si occupa di scienza, che il problema vero si colloca nei termini di una sostanziale qualificazione della complessità del sistema in oggetto: l'uomo. Il sistema fisico, se lo si considera da questa angolatura, più complesso dell'universo conosciuto. Risulta quindi necessario moderare certe aspettative.
Senza entrare troppo nel merito delle questioni epistemologiche, che sarebbero molte e molto complesse, ripercorribili eventualmente nello specifico a sostegno di tale impostazione, possiamo accennare alla questione che sarebbe perfino possibile che la mente, in quanto macchina finita, non sia in grado di descrivere se stessa. Principio di indeterminazione, per restare nella fisica. Oppure con Feyerabend che sosteneva che "l'interpretazione di un linguaggio osservativo è determinata dalle teorie che usiamo per spiegare ciò che osserviamo e cambia non appena cambiano quelle teorie".
L'area dei fenomeni ai quali si può applicare il principio deterministico si riduce ogni giorno di più (G.B. Vicario - 1993). 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento