Da anni il modello bio-medico risulta dominante e questo accade nonostante le scarsissime evidenze sia sul versante etiologico che psicofarmacologico. Questo modello si propone come pensiero unico e indiscutibile ed opera nei fatti come tabula rasa degli altri approcci; prevale così, anche al di là delle singole intenzioni, un approccio oggettivante e meccanicistico alla malattia mentale, rispetto al paradigma della complessità.
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